Il patologo Michael Gershon, docente alla Columbia University di New York, ha recentemente dimostrato tramite un suo studio pubblicato sul Journal of Comparative Neurology, che all’interno della nostra pancia ci sia un vero e proprio secondo cervello in grado di influenzare definitivamente il nostro stato d’animo e la maniera in cui agiamo.Quello che sapevamo già è che l’ansia accentua in molte persone la sindrome del colon irritabile, ad esempio, ma sembra sia vero anche il contrario: la presenza dell’infiammazione al colon può dare il via all’ansia.”La quantità di messaggi che il cervello addominale invia a quello “convenzionale” e’ circa il 90% dello scambio totale” sostiene Michael Gershon. Per la maggior parte si tratta di messaggi inconsci, che percepiamo solo quando diventano segnali di allarme e scatenano reazioni di malessere. “Quanti – dice – hanno sperimentato la sensazione delle “farfalle nello stomaco” durante una conversazione stressante o un esame?. E’ solo un esempio delle emozioni della pancia, come nausea, paura, ma anche dolore e angoscia. Il sistema nervoso enterico comunica con quello centrale. E quando l’intestino soffre, la persona ne risente anche a livello psichico.”
Tra l’altro non a caso le cellule dell’intestino – aggiunge Gershon – producono il 95% della serotonina, il neurotrasmettitore del benessere sia in seguito a stimoli esterni, come immissione di cibo, ma anche suoni o colori sia in seguito ad input interni come le emozioni e le abitudini.In fine nella pancia c’è un cervello che assimila e digerisce non solo il cibo, ma anche informazione ed emozioni che arrivano dall’esterno e che ricopre un’area vasta: il tessuto intestinale srotolato ha dimensioni di 200-250 metri quadri, ed e’ abitato da 10.000 miliardi di cellule batteriche.
Lo studio: http://www.cumc.columbia.edu/…/arch…/jour_v19no2/second.html
La fonte: crescitaspirituale.it